Immersione sul relitto della paraffina (ex Nino Padre)

A circa quattro miglia dall'imboccatura di levante del porto di Genova si trova uno degli scafi più grandi che si possono visitare nel nostro mare; la sua identificazione ancora non è certa anche se inizialmente era stato dato per certo che si trattasse del piroscafo del Nino Padre.

Il piroscafo fu costruito nel 1913 nei cantieri di Southerland a Londra; i dati tecnici parlano di una nave lunga 111m per una stazza di 4538 tonnellate. Il piroscafo venne utilizzato sin dal suo completamento come nave di carico.

La nave venne requisita nel 1943 dai Tedeschi e venne affondata nel 1944 nel porto di Genova; fu recuperata e riportata in superficie per essere poi riaffondata all'imboccatura del porto dai Tedeschi come sbarramento difensivo (su questa ipotesi ci sono molti dubbi).

Lo scafo si presenta in assetto di navigazione con una profondità minima di 68m sulle stive di poppa ed una massima di 80m nella zona prodiera.
La parte poppiera è la più interessante della nave anche se l'elica e l'asse sono stati asportati dalla ditta di recupero, mentre sono ancora intatte le due stive; nella stiva al primo piano troviamo la paraffina, da cui prende il nome questo scafo ancora non identificato, mentre al piano sentine basta alzare lo sguardo per notare che il soffitto è ricoperto da grosse candele di cera.

I due locali sono comunicanti e nella seconda stiva sono visibili due balle di lana, altra paraffina e alcuni fogli di lamierino metallico perfettamente impilati.

Il ponte di coperta è ancora integro con la battagliola ancora al suo posto e le bitte che svettano sul ponte.
Il centro nave e la sala macchine sono state asportate lasciando un grosso guscio vuoto.

L'immersione sul relitto della paraffina è una discesa molto interessante e il relitto merita la pianificazione di almeno due tuffi per visitarlo interamente; la profondità, la presenza di reti e lenze e la visibilità che talvolta può essere scarsa sono le insidie maggiori.
L'immersione è riservata a subacquei tecnici con brevetto ipossico e una buona esperienza nelle immersioni tecniche.